Un SIT di supporto all'emergenza dell'Aquilano |
Il 6 Aprile 2009 alle ore 01:32 GMT (03.32 italiane) un terremoto di Ml=5.8 (Mw=6.3) ha colpito il settore appenninico abruzzese (Valle dell’Aterno) con epicentro a pochi chilometri dalla città di L’Aquila. Durante l'emergenza sono stati svolti due obiettivi principali: la costituzione di un database geografico della sequenza sismica aggiornato in tempo reale con i dati della Sala monitoraggio sismico di Roma e un supporto alle squadre impegnate nell'installazione della Rete Mobile Real Time per individuare in modo corretto i siti dove posizionare le stazioni.
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Durante l’emergenza sismica dell’aquilano è stato utilizzato per la prima volta un Sistema Informativo Territoriale, in ambiente ArcGIS, precedentemente sviluppato per una esercitazione di Protezione Civile (Operazione Blue Mountains 2008). Il sistema, partendo da due fondamentali informazioni quali l’epicentro e la magnitudo del terremoto, utilizza l’applicazione denominata GEOSIS (Pignone et al, 2006), per produrre un primo report cartografico dell’evento (Figura 1).
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Figura 1 – GEOSIS Earthquake Report
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Con l'evoluzione della sequenza si è puntato sulla produzione di prodotti cartografici e rappresentazioni incentrati sull'andamento spazio-temporale degli eventi (Figura 2) sovrapponendo informazioni di tipo geologico, sismologico e territoriali utili a creare veri e propri scenari. Alla sequenza sono stati sovrapposti altri database come la sismicità storica (CPTI 08), il database italiano delle sorgenti sismogenetiche (DISS) e la carta geologica foglio L'Aquila.
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Figure 2-3 |
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Inoltre nei giorni successivi in collaborazione con il Dipartimento di protezione Civile, è stato sviluppato un report carografico raffigurante l'andamento della sequenza, evidenziando gli ultimi tre giorni. Questo report veniva aggiornato ogni 12 ore per circa tre mesi e pubblicato sulla Home Page del Portale dell'INGV (Figura 4).
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Figura 4 - Report aggiornato ogni 12 ore
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Utilizzando gli strumenti di Tracking Analyst è stata realizzata un'animazione che visualizzava la distribuzione geografica degli epicentri della sequenza nel tempo.
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Oltre ai report, mediante gli strumenti e le funzionalità di analisi di superficie (surface analysis) resi disponibili dall'estensione Spatial Analyst di ESRI ArcGIS 9.x, è stato possibile realizzare le analisi di visibilità (viewshed) che ci hanno permesso di individuare le aree visibili, ma soprattutto raggiungibili, per l'installazione delle nove stazioni della Rete Mobile Real Time (Re.Mo.Tel.). Tale sistema per trasmettere correttamente, le stazioni devono essere ben visibili tra di loro.
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I risultati ottenuti dall'analisi sono stati convertiti in .kml e visualizzati sull'applicazione "Google Earth" in modo da sfruttare le informazioni di topografia, viabilità, foto da satellite e tutti gli altri dati utili che hanno permesso l'individuazione dei siti che ad oggi sono divenuti semi-permanenti.
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